Spazio Psicologia
. Il mio impegno con Ipazia .
a cura della dottoressa Feliciana Pace, Psicologa
CENTRO ANZIANI - PERCORSO FORMATIVO DI MISSION
“PERCORSO INTERGENERAZIONALE - Invecchiamento normale e patologico”
Le rughe della vecchiaia formano le più belle scritture della vita, quelle sulle quali i bambini imparano a leggere i loro sogni.
(Marc Levy)
L’invecchiamento della popolazione anziana e l’innalzamento della speranza di vita fa sì che gli anziani necessitino di interventi a carattere socio-sanitario sempre più complessi e integrati. Spesso si parla di fragilità nell’anziano che è il risultato multidimensionale di una serie di fattori fisiologici, economici e sociali e la fragilità è l’ambito maggiormente a rischio di restare in ombra dove non esistono problematiche eclatanti, ma dove difficoltà di tipo psicologico, ambientale possono indurre ad un rapido percorso verso la non autosufficienza.
Nel contesto in cui viviamo gli anziani rappresentano buona parte della popolazione; la mia precedente esperienza come volontaria del Servizio Civile mi ha permesso di entrare in contatto con alcuni di loro e comprendere il loro stato di salute e la condizione psico-sociale in cui versano. Nel mio intervento durante l’ultimo incontro del Corso di Formazione di mission “PERCORSO INTERGENERAZIONALE - Invecchiamento normale e patologico” ho avuto l’opportunità di sottolineare che il concetto di salute implica una condizione di benessere non solo biologico ma anche psicologico e sociale, condizione che si realizza quando l’individuo mobilita al meglio le proprie risorse. La creazione del centro anziani, quindi, ha l’obiettivo di mettere in campo e valorizzare la persona anziana che oltre a detenere saperi, tradizioni, storie passate, deve poter avere l’opportunità di invecchiare attivamente.
L’invecchiamento attivo (volendo si può fare un collegamento al mio articolo “Active aging”) implica quindi, partecipazione alla vita sociale, dare importanza alla qualità della vita, con la possibilità di partecipare a progetti, di continuare a imparare, di sperimentarsi, mettere a disposizione le proprie competenze per gli altri, tutte componenti essenziali per un invecchiamento di successo. Secondo la prospettiva attuale, l’anziano sarà crea-attivo; la creatività rappresenta un fattore protettivo nell’anziano che sente di poter agire in maniera creativa, che utilizza il suo tempo libero come spazio per la sua crescita personale, che ha maggiore volontà di esprimersi anche sul piano collettivo, che presenta una voglia di progettare, di esistere e di pensare al proprio futuro. Le potenzialità creative consentono di definire l’invecchiamento come viaggio interiore. Questo viaggio si realizza attraverso le memorie, le esperienze significative, il coraggio di affrontare la vita. Durante il percorso formativo, è stato dato grande rilievo ai rapporti tra le generazioni. Attraverso esempi concreti, come quello del Turismo Intergenerazionale come ricerca/sperimentazione o dei Circoli della Cultura Permanente attivi in Basilicata, come progetto formativo intergenerazionale, si è compreso come i rapporti e gli scambi tra persone di diverse generazioni rappresentano una vera e propria occasione di conoscenza e di abbattimento di stereotipi e pregiudizi spesso presenti tra gli anziani verso i giovani e viceversa.
Queste esperienze dimostrano come ci sia un avvicinamento e come il rapporto diventi sempre più empatico. L’intergenerazionalità ha porta al raggiungimento di valori come l’amicizia, la condivisione, la solidarietà, la disponibilità, la collaborazione. Molte persone anziane sottolineano come il fatto di sentirsi parte di un gruppo che comprenda giovani adolescenti, ad esempio, li aiuti a ritrovare dinamismo, giovinezza e voglia di fare (creatività).
Gli anziani manifestano il bisogno di essere ascoltati, un bisogno che va riconosciuto e valorizzato proprio perché ricco di saperi e di stimoli per le nuove generazioni, per capirsi, rispettarsi e costruire nuove modalità di stare insieme.
LABORATORIO DI LETTURA “A SPASSO CON IL PICCOLO PRINCIPE”
L'importanza ed il valore dei libri trova la sua sintesi nella frase dello scrittore americano Morley che dice: "Quando si vende un libro a una persona, non gli si vendono soltanto dodici once di carta, con inchiostro e colla, gli si vende un'intera nuova vita. Amore, amicizia, e navi in mare di notte; c'è tutto il cielo e la terra in un libro, in un vero libro".
L’idea di realizzare un laboratorio di lettura nasce dalla consapevolezza dell’importanza di educare alla lettura i bambini fin da piccoli. Questo non vuol dire imporre la lettura, ma accompagnarli e rendergli possibile un viaggio, una scoperta, attraverso le parole, attraverso un racconto.
E’ importante sapere che i libri sono sì fonte di cultura, ma ancor più una scatola da cui è possibile pescare le emozioni. La lettura ci consente anche di riflettere, di ampliare la mente, ci permette di conoscere noi stessi, di poter visitare anche luoghi inesplorati della nostra anima.
Il laboratorio di lettura “A spasso con il Piccolo Principe” è stato un viaggio, un viaggio attraverso cui è stato possibile scoprire se stessi. Il progetto ha avuto diverse finalità:
• Educare e motivare i bambini alla lettura, scegliendo, appunto, la biblioteca come luogo d’incontro;
• Dargli la possibilità di esercitarsi e potenziare la capacità di lettura;
• Stimolare la fantasia e la creatività;
• Trasferire i contenuti presenti nel testo alla vita quotidiana e in particolare a loro stessi e alle loro esperienze;
• Fare un percorso mirato alla scoperta delle proprie emozioni.
Il primo passo è stato quello di indagare il rapporto dei bambini con la lettura attraverso la somministrazione di un questionario anonimo per introdurli al laboratorio e per conoscere meglio il loro approccio al mondo dei libri. All’interno del questionario è stato chiesto ai bambini di disegnare o scrivere “come ti senti quando leggi”.
La fascia d’età dei bambini che hanno partecipato al laboratorio andava dagli 8 e i 9 anni; durante gli incontri abbiamo usato un cartellone su cui i bambini avrebbero potuto attaccare dei post-it sui quali scrivere degli aggettivi relativi al personaggio del Piccolo Principe dapprima immaginandoselo e poi utilizzando le conoscenze apprese durante la lettura.
Il primo approccio è stato quello di leggere il libro per conoscere la storia cercando di non imporgli la lettura del libro; i bambini si sono impegnati a leggere con espressione e ad esporre il contenuto dei diversi brani letti. E’ stata data particolare attenzione alla lettura attraverso l’assegnazione delle parti nei vari dialoghi, cosa che ha molto divertito e entusiasmato i bambini. Pertanto, ognuno di loro ha avuto l’opportunità di sentirsi un po’ Piccolo Principe, un po’ rosa, un po’ uomo d’affari o lampionaio. Ovviamente si è cercato di trarre dal racconto diversi messaggi attraverso esempi di vita quotidiana. Si è scelto di dare ampio spazio al disegno, molto amato dai bambini, come forma di espressione dei loro vissuti, sentimenti, emozioni.
L’utilizzo della metodologia del circle-time ha permesso ai bambini di comunicare tra loro guardando in viso ogni interlocutore con la consegna di esprimere a turno la propria opinione senza giudicare gli altri, cercando di educarli al rispetto dei turni, alla tolleranza e alla collaborazione. Ciò ha permesso di uscire dalla routine scolastica e di sperimentare una modalità di comunicazione più empatica.
Un diario di bordo ha permesso di raccogliere appunti, lavori svolti dai bambini, disegni, per poi effettuare una rilettura e una riflessione sul lavoro svolto.
Attraverso la lettura è stato possibile toccare argomenti diversi e sperimentarli insieme ai bambini. Fin da subito, hanno appreso la distinzione che l’autore del libro fa sulla differenza tra adulti e bambini, sul fatto che i bambini siano in grado più degli adulti di vedere il senso reale delle cose, di dare importanza alle cose più semplici che sono poi quelle più importanti per la nostra vita. Gli adulti sono presi troppo spesso dai calcoli, “quando voi gli parlate di un nuovo amico, mai si interessano alle cose essenziali. Non si domandano mai: «Qual è il tono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?» Ma vi domandano: «Che età ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?» Allora soltanto credono di conoscerlo”.
Per questo, abbiamo messo alla prova la fantasia dei bambini e gli abbiamo chiesto di fare un disegno un po’ misterioso e poi di mostrarlo a un adulto.
Molti di voi penseranno che sia una maschera, in realtà girando il foglio…
…la bambina ci ha sorpreso mostrandoci invece il disegno di un razzo.
E’ importante, anche in età adulta cercare il bambino nascosto dentro di noi che ci consentirà di usare la fantasia e di guardare l’essenza delle cose.
Insieme al Piccolo Principe abbiamo imparato a riconoscere delle emozioni come la tristezza, la malinconia, la nostalgia e a esprimerle prima graficamente e poi a voce. I bambini hanno anche appreso che volere bene ad una persona vuol dire anche prendersene cura, “addomesticarla” come fa il Piccolo Principe prima con la sua rosa, poi con la volpe e infine con il pilota. Abbiamo scoperto il senso dell’amore e dell’amicizia: “Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica”.
I bambini, insieme al Piccolo Principe, hanno avuto l’opportunità di incontrare diversi personaggi, di scoprire nuovi pianeti, ma la cosa più importante è stato l’aver scoperto il segreto che la volpe confida al protagonista “…non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.
La speranza è che la lettura di questo libro abbia dotato i bambini di ali, che gli abbiano insegnato a volare con la fantasia, a guardare in alto, a immergersi in altre storie, in altre vite per poter guardare meglio la loro.
LABORATORIO DI LETTURA “A SPASSO CON IL PICCOLO PRINCIPE”
Dal 13 ottobre 2016, tutti i lunedì dalle ore 16:00 alle ore 18:00 nella sede della biblioteca di Piazza Marconi